Tra i liquori più rinomati e apprezzati in assoluto, non possiamo non menzionare la grappa, una bevanda dal carattere deciso e dall’elevato tenore alcolico, capace di suscitare forti passioni: o la si ama o la si detesta. Esiste, tuttavia, un piccolo segreto che può esaltare ulteriormente il profilo aromatico di questo distillato così particolare. Si tratta di un antico rimedio, tramandato di generazione in generazione, che prevede l’inserimento di una pera nella grappa: scopriamo insieme come si realizza questa curiosa tradizione.
Che cos’è la grappa?
Quando si parla di grappa, ci si riferisce a un distillato forte e ricco di personalità, ottenuto dalla lavorazione delle vinacce, ovvero le bucce e i residui dell’uva che rimangono dopo la spremitura. Questi scarti vengono sottoposti a un processo di distillazione, durante il quale si possono aggiungere anche particolari tipi di acqua che contribuiscono a valorizzare e arricchire ulteriormente il risultato finale.

La grappa si distingue anche in base alla varietà di uva impiegata: può essere prodotta da vinacce di uva rossa, che conferiscono al distillato un gusto più morbido e dolce, oppure da uva bianca, che permette di ottenere una grappa più secca e meno sottoposta a processi di fermentazione particolari.
Un ulteriore elemento di classificazione riguarda i metodi di conservazione. La grappa appena prodotta, detta giovane, viene generalmente conservata in recipienti di vetro, mentre quella destinata all’invecchiamento riposa per mesi, o addirittura anni, nelle tradizionali botti di legno, acquisendo così aromi e sfumature uniche.
La grappa è davvero così alcolica?
Molti esitano di fronte all’idea di assaporare la grappa, proprio a causa della sua fama di liquore estremamente alcolico, non sempre facile da apprezzare per tutti i palati. In effetti, si tratta di una bevanda di grande pregio, ma anche tra le più forti disponibili sul mercato. Cosa c’è da sapere a riguardo?

Generalmente, la grappa prodotta artigianalmente tende ad avere una gradazione alcolica superiore rispetto a quella industriale, poiché segue metodi di lavorazione tradizionali e meno standardizzati. In alcuni casi, può raggiungere anche gli 80°C di alcol. Al contrario, le grappe commerciali, reperibili nei supermercati, non possono superare i 60°C di gradazione alcolica, in conformità alle normative vigenti.
Tra le varietà più forti spicca la grappa Marolo, celebre per il suo aspetto limpido e cristallino e per il sapore intenso, riservato ai veri intenditori. In questo caso, la gradazione si aggira intorno ai 60°C, rendendola una delle grappe più potenti e apprezzate dagli amanti del genere.
I benefici legati al consumo della grappa
Naturalmente, la grappa va consumata con moderazione: un consumo eccessivo può comportare numerosi effetti negativi. Tuttavia, se assunta in piccole quantità, può offrire alcuni benefici, tra cui un effetto positivo sulla digestione, rendendola un ottimo digestivo a fine pasto.

Inoltre, la grappa contiene sostanze antiossidanti che contribuiscono a contrastare l’azione dei radicali liberi, favorendo il rinnovamento cellulare e aiutando a prevenire l’invecchiamento precoce della pelle. Può anche aiutare a regolarizzare il transito intestinale e, secondo alcune tradizioni popolari, è utile per eliminare il muco causato da raffreddori e malanni stagionali.
Proprio per queste proprietà, molte persone ricorrono alla grappa in caso di raffreddore, poiché aiuta a liberare le vie respiratorie e ad alleviare la sensazione di pesantezza tipica dell’influenza. Alcuni ritengono che possa persino alleviare dolori articolari, come quelli causati dall’artrosi, o dare sollievo in caso di mal di denti.
Come si mette la pera nella grappa?
Esistono diversi modi per arricchire il sapore della grappa, ma uno dei più suggestivi e tradizionali è sicuramente quello che prevede l’utilizzo della pera. L’incontro tra il frutto e il distillato dona alla grappa un aroma unico e inconfondibile, capace di sorprendere anche i palati più esigenti.

Ma come si fa a far crescere una pera all’interno di una bottiglia di grappa? Il metodo tradizionale, tramandato dai nonni, consiste nel fissare la bottiglia vuota direttamente al ramo di un pero, in modo che una piccola pera in fase di crescita possa svilupparsi all’interno del contenitore, proteggendola da agenti esterni e impurità.
Quando la pera ha raggiunto la maturazione desiderata, si stacca la bottiglia dall’albero e la si riempie con la grappa. In questo modo, il distillato assorbe i profumi e i sapori intensi del frutto, regalando una bevanda dal gusto ricco, aromatico e assolutamente originale, frutto di una tradizione antica e affascinante.